Nel mondo della cucina esistono due scuole di pensiero. Quella del "perché faticare nel fare una cosa in casa quando posso trovarla pronta" e quella del "vuoi mettere la soddisfazione nel preparare una cosa in casa, piuttosto che comprarla pronta".
Spesso per mancanza di tempo mi aggrego alla prima, ma se potessi mi voterei completamente alla seconda.
E' il caso della piadina: spesso compro quella già pronta, solo da scaldare, d'altra parte per me è uno di quei piatti sfiziosi pronti in tempo zero per quelle giornate in cui non c'è la voglia o, più probabilmente, il tempo di spadellare e quindi la scelta è quasi obbligata.
A volte però ci sono giornate in cui il tempo c'è, e stare in cucina è soprattutto un piacere, e quindi perché non provare la piadina fatta in casa? L'avevo già mangiata dalla mia amica Katia ed era da tempo che volevo cimentarmi. E su Sale & pepe di giugno, manco a farlo apposta, c'era la ricetta. Più che una felice coincidenza mi è sembrato un segno che il giorno della piadina era finalmente arrivato.
Ingredienti da Sale& pepe di giugno 2011 (tra parentesi le mie variazioni):
500 grammi di farina (io ho usato metà 00 e metà 0)
50 grammi di strutto (ho usato olio extravergine di oliva)
un cucchiaino di miele, per rendere la pasta più dorata a fine cottura
5 grammi di lievito in polvere e 5 grammi di lievito di birra sciolto in poco latte (ho usato solo lievito Bertolini per pizza, perché non avevo altro)
2 decilitri di latte*
un pizzico di sale (quanto è un pizzico? io direi, a ricetta provata, un cucchiaino da caffè raso)
*è possibile sostituire il latte con acqua, la pasta sarà meno friabile e croccante.
Procedimento:
Fare una fontana con la farina, mettere al centro il miele, lo strutto o l'olio, il lievito e, in un buchetto a parte, il sale. Cominciare a impastare, aggiungendo un po' per volta il latte.
Lavorare l'impasto per una decina di minuti, fino ad ottenere una massa liscia e compatta.
Lasciare lievitare coperto per circa mezz'ora.
Stendere la pasta in una sfoglia di circa mezzo centimetro e piegare i lati corti verso il centro, in modo da ottenere tre parti sovrapposte. Ripetere un'altra volta quest'operazione, avvolgere nella pellicola e lasciar riposare altri quindici minuti.
Dividere la pasta in pezzi da circa 80 grammi, formare delle palline e stenderle in dischi sottili del diametro della padella dove verranno preparate.
L'ideale sarebbe avere l'apposito testo, ma va bene anche una piastra in ghisa o, in mancanza d'altro, una larga padella antiaderente dal fondo spesso.
Cuocerle un paio di minuti per parte. Appena girata conviene farcirla subito in modo che il formaggio abbia tempo di sciogliersi e appena cotta sia già pronta per essere mangiata.
Cercando informazioni sulla piadina mi sono imbattuta in questi interessanti detti romagnoli:
L'è una piadunera (è una piadinara: si dice di una donna che si dà un gran daffare in cucina)
L'è coma e' càn ad Zaraben che baja a la lona cardend che sia pijada (è come il cane di Zarabino che abbaia alla luna credendo che sia una piadina).
Ma soprattutto questo, che spero sia di buon augurio per tutti coloro che attendono che il vento cambi:
Sugnè dla piè l'è nuvitè (sognare la piadina è segno di novità).
6 commenti:
adesso svengo...è anche l'ora giusta!
ahhh la piadina!!!! che delizia!!!! ;)
Prima o poi il vento cambia:)) sogna presto una succulenta piadina!!!
anch'io voglio sognare la piadina come la mia omonima qui sopra...!!!
che buone le piadine, non so perché ma fanno subito vacanza!
ciauuu
Grazie a tutte. E' proprio vero che la piadina fa vacanza!
Mamma mia! Io adoro la piadina!!!! Uso sempre quella pronta, devo provare a farla con la tua ricetta. Ti farò sapere il risultato!
Posta un commento